Vai al contenuto

Raccolta rifiuti urbani: i nuovi CAM in 7 punti

Pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 5 agosto scorso, i nuovi Criteri ambientali minimi (CAM) per il servizio di raccolta rifiuti e igiene urbana entrano in vigore il 3 dicembre 2022. A partire dal quella data i criteri e i requisiti ambientali previsti dal decreto ministeriale devono essere inseriti nelle gare di appalto.

operatore ecologico dietro al camion

Conoscere i CAM è importante sia per le stazioni appaltanti che li devono applicare sia per le aziende che devono rispondere alla domanda pubblica, per realizzare i cosiddetti acquisti verdi della pubblica amministrazione (o Green Public Procurement – GPP). Uno strumento fondamentale per rendere i consumi più sostenibili, a partire appunto dagli enti pubblici, e incentivare l’innovazione green nelle aziende.

  1. Qual è l’ambito di applicazione dei CAM sui rifiuti
  2. Perché applicare i CAM
  3. Aumento della qualità della raccolta differenziata
  4. Riduzione del secco residuo
  5. Le altre strategie dei CAM rifiuti
  6. Cosa deve fare la stazione appaltante
  7. L’importanza di una corretta base d’asta

1. Qual è l’ambito di applicazione dei CAM sui rifiuti

I criteri ambientali che stiamo analizzando qui si applicano nei seguenti casi: 
  1. Affidamento del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani
  2. Affidamento del servizio di pulizia e spazzamento e altri servizi di igiene urbana
  3. Affidamento della fornitura di contenitori e sacchetti per la raccolta dei rifiuti urbani
  4. Affidamento della fornitura, leasing locazione e noleggio di veicoli, macchine mobili non stradali e attrezzatura per la raccolta e il trasporto dei rifiuti e per lo spazzamento stradale

2. Perché applicare i CAM

L’applicazione dei CAM è obbligatoria per tutte le stazioni appaltanti e per gli affidamenti di qualsiasi importo. Lo prevede l’articolo 34 del Codice degli Appalti. I CAM servono per realizzare gli obiettivi del Piano di Azione nazionale per gli acquisti verdi della pubblica amministrazione (o Green Public Procurement), ovvero:

  • Ridurre gli impatti ambientali (e in particolare ridurre le emissioni di gas climalteranti, la produzione di rifiuti e l’uso di sostanze pericolose) negli acquisti pubblici
  • Promuovere e diffondere modelli di produzione e consumo più sostenibili, stimolando l’eco-innovazione
  • Razionalizzare la spesa pubblica.


Gli obiettivi specifici che si prefiggono questi CAM sono:

  1. Prevenire la produzione di rifiuti
  2. Massimizzare la quantità e la qualità della raccolta differenziata
  3. Diffondere beni riciclabili e contenenti materiali riciclati
  4. Ridurre l’impatto ambientale del trasporto

3. Aumento della qualità della raccolta differenziata

Uno degli aspetti di maggior interesse di questi nuovi CAM è sicuramente l’introduzione di precisi obiettivi di qualità nella raccolta differenziata.

Per migliorare gli standard della raccolta differenziata i CAM definiscono infatti obiettivi qualitativi per ogni frazione, che si aggiungono agli obiettivi quantitativi previsti dalla normativa vigente.

Lo scopo è ridurre il materiale di scarto, e quindi permettere il recupero della maggior quantità possibile di materia. Questo al contempo può consentire all’amministrazione di percepire maggiori corrispettivi dal conferimento dei rifiuti e quindi arrivare ad abbassare la tariffa pagata dai cittadini virtuosi.

Chi si occupa di raccolta differenziata dovrà raggiungere questi standard di qualità. Ecco alcuni esempi. Si rimanda al documento integrale per le altre casistiche.

Raccolta monomateriale% di materiale conforme in peso sul totale
Vetro97%
Plastica85%
Carta e cartone
raccolta selettiva (carta e cartone raccolti separatamente)98%
raccolta congiunta97%
Metalli (ferrosi e non ferrosi)95%
Frazione organica di rifiuti urbani95%

Nel caso in cui gli obiettivi di qualità non siano raggiunti l’affidatario ne valuta le cause e propone alla stazione appaltante un programma di miglioramento (per esempio: piano di comunicazione più adeguato, ottimizzazione della distribuzione dei cassonetti se presenti, aumento della frequenza di raccolta, rafforzamento del piano di controllo dei conferimenti).

4. Riduzione del secco residuo

I CAM prevedono che almeno per il secco residuo venga individuato il conferitore e che, in caso di applicazione della tariffa puntuale, venga misurata la quantità di rifiuti conferiti. Questo è uno dei criteri cardine del documento.  L’obiettivo? Incoraggiare il conferimento corretto da parte dei cittadini e permettere all’amministrazione locale l’eventuale adozione della tariffa puntuale. Per ridurre il rifiuto urbano residuo inoltre:
  • Si incoraggia la raccolta differenziata rendendo disponibili diverse modalità di conferimento dei rifiuti, in aggiunta al sistema di raccolta stradale e/o porta a porta:
    • centri di raccolta mobili a fianco ai centri di raccolta fissi (questi ultimi devono essere aperti per un numero minimo di ore stabilite dai CAM in base al bacino di utenza)
    • servizi di raccolta domiciliare a chiamata: a tal proposito va garantito il ritiro domiciliare degli ingombranti e il ritiro domiciliare di RAEE originati dai nuclei domestici e dei RAEE di origine commerciale/ industriale/istituzionale ecc. analoghi a quelli originati dai nuclei domestici
    • installazione di punti di raccolta di specifiche frazioni – come pile, farmaci, oli alimentari – nei luoghi ad alta frequentazione
  • È premiato nel servizio di pulizia stradale l’avvio a riciclo dei rifiuti da spazzamento (recupero di materia dalla frazione residuale e/o spazzamento).

5. Le altre strategie dei CAM rifiuti

Oltre a quanto sopra evidenziato, i nuovi CAM puntano, per raggiungere gli obiettivi prefissati, sui seguenti aspetti.

Promozione della realizzazione di filiere di riciclo

Sono premiati:

  • Sistemi di micro-raccolta di specifiche frazioni di rifiuti urbani da avviare a riutilizzo o riciclo
  • La raccolta differenziata e l’avvio a riciclo di categorie di rifiuto ulteriori rispetto a quelle previste dall’art. 205 del D.lgs. 152/2006
  • La realizzazione di filiere di riciclo innovative e sperimentali.

 

Valorizzazione della frazione organica
  • Attraverso la promozione del compostaggio domestico, di comunità e locale
  • Premiando nel servizio di spazzamento il riciclaggio della frazione organica da pulizia arenili e rive fluviali e lacustri

 

Diffusione dei materiali riciclati
  • Sono previste le quantità minime di riciclato in contenitori[1] e sacchetti[2]. I contenitori per la raccolta sia stradale che domiciliare nuovi di fabbrica devono essere in plastica riciclata. La percentuale in peso di plastica riciclata prevista varia a seconda del tipo di contenitori (contenitori stradali, contenitori domiciliari, secchielli sotto-lavello, compostiere domestiche), delle relative parti (vasche o coperchi) e della tecnologia con cui sono realizzati (stampaggio a iniezione, stampaggio rotazionale). Sono stabilite precise quantità di materiale riciclato anche per cestini stradali (se in plastica; se in legno, il legno deve provenire da foreste gestite in maniera sostenibile o essere riciclato), borse in plastica riutilizzabili e sacchi e sacchetti usa e getta in plastica. I sacchi e i sacchetti in carta devono contenere almeno il 70% di materiale riciclato.
  • È premiato l’utilizzo di plastica riciclata da raccolta differenziata nei contenitori e nei sacchetti per la raccolta.

 

Campagne di informazione e sensibilizzazione degli utenti e progetti di prevenzione e riduzione dei rifiuti
  • Le azioni di informazione e sensibilizzazione vanno dettagliate in un piano di comunicazione da aggiornare annualmente
  • È premiata l’individuazione di un team responsabile per la comunicazione e l’elaborazione di un piano pluriennale di educazione alla sostenibilità nelle scuole 
  • Sono premiati accordi con gli operatori turistici per progetti rivolti a visitatori e turisti e accordi con la GDO e il commercio al dettaglio per la realizzazione di progetti di prevenzione dei rifiuti e incremento del loro riciclo.

 

Formazione degli operatori
  • Il personale addetto deve essere formato su argomenti generali attinenti il servizio, compresa sostenibilità e riduzione dei consumi, e su argomenti specifici a seconda delle mansioni svolte
  • Ogni due anni va fatto un aggiornamento almeno di 4 ore. 

 

Rafforzamento del sistema di monitoraggio e controllo della qualità del servizio
  • Durante l’intera durata del contratto la stazione appaltante deve svolgere gli opportuni controlli sull’operato dell’affidatario del servizio (sopralluoghi, relazioni periodiche, verifica della documentazione pertinente, ecc.)
  • L’affidatario predispone e attua, per tutta la durata del contratto e per ciascun Comune oggetto del servizio, un piano di controllo della conformità dei conferimenti. Deve inoltre elaborare un rapporto almeno annuale sulla base dei dati del sistema di monitoraggio adottato. 

 

Attenzione alle caratteristiche di veicoli e attrezzatture

6. Cosa deve fare la stazione appaltante

La stazione appaltante deve inserire obbligatoriamente nella documentazione di gara le specifiche tecniche e le clausole contrattuali previste dai CAM. In caso di offerta economicamente più vantaggiosa deve tenere conto anche dei criteri premianti.

La stazione appaltante, nell’inserire i criteri ambientali minimi sui rifiuti nei documenti di gara deve tenere conto e integrare le disposizioni dell’Autorità di Regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) in materia di gestione dei rifiuti urbani.

Le specifiche tecniche e le clausole contrattuali contenute nei CAM sono inserite anche nel caso di affidamenti non rientranti nell’ambito di applicazione del Codice dei contratti pubblici, compresi gli affidamenti in house.

Il documento contenente i CAM riporta, per ogni criterio, la verifica che la stazione appaltante deve fare per controllare il rispetto del criterio stesso, con indicate le informazioni e la documentazione da richiedere all’offerente in sede di gara e/o all’affidatario nel corso dell’esecuzione del contratto.

Fondamentale, in fase di preparazione, è l’analisi e la progettazione della gara da parte della stazione appaltante. 

I CAM devono essere analizzati e tarati in base alle peculiarità del territorio, alle specificità urbanistiche, al bacino di utenza, alla presenza di flussi turistici stagionali, ecc.

A questo scopo i singoli criteri, dove opportuno, contengono indicazioni alla stazione appaltante sull’ambito di applicazione del criterio e sui dati da indicare nella documentazione di gara.

7. L’importanza di una corretta base d’asta

Va infine ricordata l’importanza di una corretta stima della base d’asta. La base d’asta infatti deve essere congrua rispetto al servizio richiesto e alla durata del contratto, considerando anche che il raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti e l’erogazione di un servizio efficace ed efficiente richiedono elevate capacità organizzative e gestionali e un importante impiego di manodopera e mezzi.

Il prezzo a base d’asta deve consentire all’impresa l’ammortamento degli eventuali investimenti sostenuti e permettere un aggiornamento tecnologico e gestionale a mutate esigenze del contesto in cui si opera.

Evidenziamo che una base d’asta non congrua può essere oggetto di ricorso: esistono già sentenze che hanno dichiarato illegittimo, da parte della stazione appaltante, non valutare correttamente l’incidenza dei criteri ambientali minimi applicati e fissare un prezzo a base d’asta incongruo e non remunerativo.

Continua a seguirci per essere sempre aggiornato o contattaci per saperne di più sui CAM e la loro applicazione.

1. I contenitori per la raccolta differenziata hanno colori standardizzati nel coperchio, nella zona conferimento coperchio o nella cornice intorno alle aperture di conferimento, in conformità alla norma UNI 11686: 2017 Waste visual elements (ovvero: blu per la carta, marrone per l’organico, giallo per la plastica, turchese per i metalli, verde per il vetro, grigio per l’indifferenziato), in modo da agevolare il riconoscimento della frazione di rifiuto a cui sono destinati.

2. A proposito di sacchetti, i CAM stabiliscono che i sacchetti per l’organico devono essere certificati biodegradabili e compostabili in conformità alla norma UNI EN 13432:2002 e sono adatti a contenere rifiuti umidi.

ARTICOLI RECENTI
SDGs-持続可能な開発目標の街並みイメージマー

Agenda 2030: a che punto siamo?

A che punto siamo con l’Agenda 2030? Il nostro paese sta migliorando in tema di sviluppo sostenibile? A dircelo è l’ultimo rapporto dell’AsviS, l’Alleanza Italiana…