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Economica circolare: ecco perché ci riguarda tutti

economia circolare

Economia circolare: ecco un altro argomento di cui si sente parlare molto. L’economia circolare è spesso associata al concetto di riciclo, ma l’Europa, in una visione più ampia ne fa il motore di uno sviluppo intelligente e sostenibile. In che senso? E perché interessa tutti?

Partiamo dalla definizione: l’economia circolare è un modello economico pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi e limitando il consumo di ulteriori risorse della natura.  Supera in questo modo il tradizionale modello lineare, fondato invece sul tipico schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”, non più sostenibile.

In questo senso la gestione dei rifiuti in ottica di riciclo rappresenta certamente un aspetto fondamentale, ma altrettanto importante è la prevenzione dei rifiuti e la riduzione dell’impatto dei consumi, lavorando a monte del processo produttivo, ovvero sulla progettazione di prodotti.

Il Parlamento europeo – approvando recentemente il Piano d’azione per l’economia circolare – l’ha sottolineato chiedendo l’estensione della direttiva sull’ecodesign, ovvero sulla progettazione ecocompatibile: si chiedono merci progettate in modo da essere durevoli (contrastando l’obsolescenza programmata), riutilizzabili e riparabili, oltre che facilmente disassemblabili a fine vita per favorirne il riciclo. Un altro aspetto importante è l’effettivo utilizzo, nella produzione, delle materie prime seconde, ovvero di materiale riciclato.

Si tratta di una trasformazione che riguarda in generale tutto il mondo delle imprese. E tocca anche il mondo della comunicazione: tra le raccomandazioni del Parlamento europeo c’è anche quella di combattere il greenwashing (ovvero la pratica scorretta di millantare da parte di un’azienda un impegno ambientale e sociale che non trova riscontro nella realtà), a tutela del diritto dei consumatori ad essere correttamente informati sull’impatto ambientale dei prodotti e dei servizi.

Consumatori che a loro volta svolgono un ruolo fondamentale. Tutti noi infatti possiamo partecipare attivamente all’economia circolare attraverso le nostre scelte di consumo (per esempio evitando sprechi, scegliendo forme di utilizzo invece che di possesso come il car-sharing, optando per la riparazione invece che per l’acquisto di nuovi prodotti o per prodotti usati/rigenerati).

Un ruolo importante è anche quello delle Amministrazioni pubbliche, che tramite gli acquisti verdi pubblici (GPP – Green Public Procurement) possono dare un forte impulso alla domanda di prodotti e servizi circolari e fornire un modello di efficienza, contribuendo a creare una cultura dei consumi sostenibili.

Ecco allora che l’economia circolare, coinvolgendo trasversalmente il sistema economico, è in grado di dare attuazione concreta al Goal 12 dell’Agenda 2030 dell’ONU ovvero “Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo”.

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